La Legge della Rispondenza

Quando qualcuno ti irrita è probabilmente perché: 


a) Vedi in lui una parte di te stesso che non ti piace. Rifiuti di vedere quella qualità in te e non ti piace vederla nemmeno in un altro; 

b) Il modo in cui quella persona ti maltratta rispecchia il modo in cui maltratti te stesso. 

c) Ti ricorda qualche problema al quale sei attaccato: qualcuno che non hai perdonato, qualche limitazione con la quale non ti sei riconciliato; 

d) Non ti permette di distorcere la verità come fai di solito, oppure non si presta al tuo gioco, non sostiene le tue illusioni preferite, non vuole ignorare ciò che è ovvio. 

Qualunque sia la situazione che ti disturba, può essere volta a tuo vantaggio oppure essere sprecata. Puoi scegliere di guardare dentro di te e cercare quale paura sepolta, o quale dolore nascosto, o quale rabbia repressa siano stati riattivati e portati in superficie, oppure di guardare fuori e dare la colpa a qualcun altro, accusare qualcuno di volerti usare.

Puoi imparare e crescere grazie a questa situazione, oppure perdere una preziosa occasione. In questo caso il cosmo (la vita) deve prendersi la briga di ricreare nuovamente la stessa situazione, per un numero infinito di volte, finché alla fine non riuscirai a capire.

Quando ti rendi conto che qualcuno ti sta facendo soffrire, devi essere grato a quella persona perché in quel momento è il tuo insegnante. Essendo esattamente quello che è, ha “premuto un pulsante” nel tuo subconscio. Ora questo “pulsante” può diventare consapevole e tu hai fatto un passo in più verso la libertà. 

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