«È astuto il tuo
reale avversario», riprese, «Non usa la forza fisica perché essa risiede nel
muoversi prima che lo faccia tu e senza che tu te ne accorga. La sua vittoria è
nella tua dimenticanza e ignoranza. Lui sfrutta la tua assenza da te stesso per
ipnotizzarti e portarti dove vuole, nel suo territorio, perché lì non lo vedi
in quanto vige la legge dell' invisibilità. Nella sua dimora
perdi il contatto con le tue facoltà intuitive, con la vera realtà, con il vero
controllo.. Nel suo mondo perdi il
contatto con il tuo mondo. Vuole portarti a dimenticarlo.. vuole indurti a
farti credere che il suo mondo sia il tuo da sempre. Vuole illuderti che lui
non esiste fino al punto di lasciarti credere
che tu sia lui. Ma tu, prima di quell'incontro, avevi detto a te stesso di
darti un segnale in caso di totale amnesia.. ed eccomi qui a darti quel segnale
tanto atteso»
«Cosa??», esclamai
fermandomi.
«Non fermarti,
continua a camminare perché non c'è più tempo di perderci in domande.. hai bisogno
di risposte adesso..».
Ripresi a camminare
a gran fatica.
«Sto continuando a
sbagliare», dissi.
«Perché continui a
fare la vittima e a lamentarti anche in punto di morte?»
«Proprio perché
adesso ho visto la realtà dei fatti e so che posso svegliarmi da questo incubo»
«Svegliarti tu??
Ahahahah», mi rispose affaticato con una risata sarcastica. «Tu non sei ancora
sveglio del tutto. E poi chi ti dice che sia un incubo? Ti sei illuso di essere
sveglio e il tuo cuore non lo ascolti ancora! Ti credi sveglio ma hai paura di
scoprire la verità»
«Io sono cosciente
di star vivendo tutte queste realtà assurde, come fai a dire che non sono
sveglio?!», dissi alzando la voce come mio solito.
«Guardati, continui
a piagnucolare portandoti dietro il sonno delle tue illusioni»
«Aiutami allora»
«È una vita che ci
provo ma tu non fai altro che morderti la coda da solo»
«Dove siamo
adesso?», gli chiesi.
«In una sorta di
terra di mezzo, tra la realtà e l'illusione e non riesci a metterle a fuoco
perché sei ancora troppo preso da quella maledettissima paura»
«Ho sempre pensato
di essere bravo ad aiutare gli altri quando invece adesso mi rendo conto che
non sono in grado neanche di farlo con me stesso»
«Come puoi pretendere
di aiutare ad evadere un altro prigioniero quando tu stesso sei ancora nella cella?!»
«Posso svegliarmi
da tutto questo? Ti prego rispondimi..», lo supplicai.
«Non è più sveglio
di un altro colui che crede di essere libero, o chi fa un percorso di vita solo
dedita allo spirito», mi interruppe. «Non è più sveglio chi non bestemmia, o chi
disprezza il calcio, il denaro, la politica e la tv. Non è più sveglio chi non
fa sesso e predilige la solitudine rinnegando un amore da cui in realtà fugge. Non
è più sveglio colui che combatte il sistema implorando o delirando nei
confronti della libertà. Non è più sveglio chi giudica gli altri ritenendosi
superiore. Non esiste uno più sveglio di un altro». Si fermò e si voltò a
fissarmi qualche secondo.
«Esiste un'anima
ingannata dal sonno della materia che circoscrive tutto in un corpo, il quale
vive delle sue illusioni sensoriali. Esiste una coscienza che tenta di
comunicare con l'anima cercando di farsi toccare prima che l'illusione la
rapisca fino a farle credere di essere un circolo vizioso di demoni chiamati
emozioni.
Esistono i terrestri, gli umani che si dividono in sole due categorie. Coloro che si sono svegliati e quelli che ancora vivono in quel sonno scambiato per realtà.
I primi, rispetto ai secondi, vivono sapendo che il passato e il futuro sono due demoni che usano la paura per sottomettere una mente che a sua volta sottomette l'umano. Sono coloro che non elevano a Dio supremo la propria mente, sono coloro che non la ritengono un'amica fedele perché i suoi consigli sono in realtà comandi subdoli e silenziosi come le punture di zanzare cyborg. Sono coloro che evitano di lamentarsi del mondo lì fuori perché sanno che è una conseguenza del mondo dentro di loro. Non giudicano gli altri ma prendono coscienza di se stessi; non invidiano ma ammirano con stupore; non imprecano contro la sventura, il demonio o un Dio che non li ascolta ma accettano tutto come una loro creazione imparando a conoscere e gestire il proprio potere. Non si lasciano ingannare dal pianto delle emozioni ma si asciugano le lacrime rimanendo presenti e ricordandosi che i demoni delle paure e delle sofferenze si sconfiggono guardandoli dritto negli occhi, con il fuoco dello spirito puntato senza remore su di essi come un laser»
Esistono i terrestri, gli umani che si dividono in sole due categorie. Coloro che si sono svegliati e quelli che ancora vivono in quel sonno scambiato per realtà.
I primi, rispetto ai secondi, vivono sapendo che il passato e il futuro sono due demoni che usano la paura per sottomettere una mente che a sua volta sottomette l'umano. Sono coloro che non elevano a Dio supremo la propria mente, sono coloro che non la ritengono un'amica fedele perché i suoi consigli sono in realtà comandi subdoli e silenziosi come le punture di zanzare cyborg. Sono coloro che evitano di lamentarsi del mondo lì fuori perché sanno che è una conseguenza del mondo dentro di loro. Non giudicano gli altri ma prendono coscienza di se stessi; non invidiano ma ammirano con stupore; non imprecano contro la sventura, il demonio o un Dio che non li ascolta ma accettano tutto come una loro creazione imparando a conoscere e gestire il proprio potere. Non si lasciano ingannare dal pianto delle emozioni ma si asciugano le lacrime rimanendo presenti e ricordandosi che i demoni delle paure e delle sofferenze si sconfiggono guardandoli dritto negli occhi, con il fuoco dello spirito puntato senza remore su di essi come un laser»
«Allora sono costretto
a soccombere», aggiunsi io.
«Stupido.. questa è
la tua ultima lamentela.. dopo non avrei il tempo neanche di pensare a come
fare..»
«A fare cosa..?»
«A sconfiggere il
tuo avversario». Riprendemmo a camminare.
«Va osservato
attentamente», riprese lui, «Devi saper distinguere i tuoi occhi dai suoi… Tu
non sei lui, ma è lui che ti imita per impossessarsi della tua mente e nutrirsi
del sonno della tua anima, perché teme il suo potere. Ti tiene solo a bada e ti
controlla per non farti svegliare, perché se ti svegli hai già vinto e lui non
ha più motivo di esistere»
«Come posso credere
che non sia tu il mio avversario dopo tutto quello che è successo oggi?»
«Presto capirai che
ciò che a volte accade è solo la scena di un film.. e se credi che quel film
sia tutto ciò che esiste, finirai per perdere la cognizione della realtà e
tutto ti sembrerà amplificato.. darai la colpa a chiunque ti passi sotto tiro,
perdendo di vista te stesso irrimediabilmente»
«Perché allora
cercavi sempre di manipolarmi la mente, di intrufolarti nei miei pensieri?»,
gli chiesi non ancora convinto.
«Io non entravo
nella tua mente ma cercavo di tirartene fuori per portarti nell'unico momento
reale dove avresti potuto iniziare a porre le basi per la tua libertà..»
Si fermò e si
voltò. «Non vuoi sapere dove cercavo di portarti?», mi chiese guardandomi con
il suo solito sguardo.
«Certo», risposi.
«Nel momento
presente.. un luogo che hai sempre ignorato e denigrato.. un luogo che il tuo
avversario teme più di ogni altra cosa!». Riprese a camminare e io con lui.
«Allora inizi a
sfruttare la tua presenza, il collegamento con il tuo mondo, quello da dove
tutto ha origine, quello dal quale ti è stato fornito il vero potere di poter
cambiare le cose»
«Di che potere
parli? Io sono un buon a nulla.. non sono capace di cambiare un cazzo!»,
esclamai ritornando ad essere rabbioso.
«Basta con le
lacrime e con l'autocommiserazione!», mi rispose autoritariamente. «Basta con
l'aspettare che scenda il miracolo o arrivi un aiuto da qualcuno! Quando vuoi
qualcosa, alzati, rimboccati le maniche e prenditi la tua vittoria. Idea
chiara, convinzione, autostima e tanta forza di volontà! Hai capito cosa ho detto??
Forza di volontà! Nessuno ha voglia di venire ad aiutare te, perché gli altri
aspettano sempre che qualcuno aiuti loro e smettila di aspettare che Dio ti
faccia il miracolo, perché questo dove vivi è il mondo dell'esperienza, è il
mondo dove sperimenti la sofferenza, è il mondo del tuo avversario, un essere a
cui non frega niente di aiutarti ad essere felice. Vuoi un aiuto? Allora
cercalo in te, trovalo nel Dio che è dentro di te, prendi la forza, il tuo
coraggio e creati il miracolo!».
Quelle parole mi
ammutolirono e mi penetrarono come spilli ardenti. Continuai a camminare senza
la possibilità di contro ribattere semplicemente perché aveva ragione e io non
avevo scusanti di alcun tipo.
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TRATTO DAL ROMANZO "CONFESSIONI DI UNO SCONOSCIUTO"
TRATTO DAL ROMANZO "CONFESSIONI DI UNO SCONOSCIUTO"