I SEGNI SONO OVUNQUE ATTORNO A TE E DENTRO DI TE


Sappi esprimere la vita affrontandola nel viverla e non nel fuggirle, perchè essa ti inseguirà ovunque andrai, smaniosa di te



Predichiamo troppo, pecchiamo di presunzione verso la vita,
crediamo di ricevere amore e attenzioni dagli altri illudendoci di colmare delle mancanze,
ossia quelle che noi stessi non vediamo in noi.
L'amore e la stima per noi stessi devono prima nascere in noi stessi e poi saranno riflessi dall'esterno
nelle persone che ci circondano e nelle situazioni che viviamo.
Non hai via di scampo nella vita.
O ti decidi a vivere coscientemente, sveglio e consapevole al tuo vero essere,
o la vita stessa ti da l'illusione di prendere il sopravvento su di te, decidendo per te.
Ma non ti abbattere.
Sei sempre tu il responsabile al 100%; sei tu che ti stai dando delle lezioni importanti.
Non maledire la vita per ciò che tu stesso hai creato.
Sìi GRATO anche nei momenti apparentemente più difficili e vedrai, se pur in lontananza, il bagliore!
Assumersi la responsabilità delle proprie azioni, dei propri pensieri ed etichette mentali, delle proprie intenzioni, dei propri giochetti illusori interni, delle proprie fantasie, delle proprie scuse mascherate da false convinzioni tentatrici per indurre ad una fuga silenziosa e vigliacca, equivale a fare un passo da gigante, a sentirsi dei giganti nei confronti dell'unica cosa che ci appartiene, se pur fugace, la VITA.
Il velo dell'"ILLUSIONE CHE SIAMO LIBERI" ci ha resi schiavi di noi stessi.
Ci ha fatto identificare nella proiezione illusoria di noi stessi in situazioni, persone e oggetti.
Ma ci ha indicato la strada per imparare a riconoscere noi stessi come individui unici,
irripetibili e distinti se pur tutti legati dalla "stessa sostanza del padre" che tutto permea e tutto è.
Abbiamo avuto il dono di sperimentarci nell'attrito della dualità
dove il nero e il bianco non si odiano nè si amano, ma si completano, se pur distinti,
nella "corrispondenza biunivoca di amorosi sensi".
L'uno si scinde nel tutto e il tutto completa l'uno nell'equilibrio ascensionale di specchi che fanno esperienza di se stessi.
Due colori, due posizioni, due luci/ombre, due anime..
Ogni salita è una discesa e viceversa.
Ogni viaggio ha un percorso e dei viaggiatori, alcuni avventurieri, altri meno.
Sappi esprimere la vita affrontandola nel viverla e non nel fuggirle,
perchè essa ti inseguirà ovunque andrai, smaniosa di te.
Vivi e impègnati a scrivere la storia in questo campo, qui e ora!
La battaglia si affronta sul campo.
Questo è il tuo debutto sul palcoscenico della vita.
Tu che leggi queste parole, non parlare del cammino ma cammina sulle parole
in questo eterno attimo senza inizio e senza fine, senza tempo e senza spazio, ovunque e in nessun luogo..
Guarda indietro per apprendere, osserva avanti per non fermarti mai,
goditi il tragitto per fare l'unica cosa che puoi davvero fare: VIVERE!
Cerca di essere tu stesso l'apocalisse...
Apocalisse significa "RIVELAZIONE" e non fine del mondo!
E la vera rivelazione sarà che abbiamo vissuto (e tutt'ora lo facciamo)
in una matriosca di illusioni necessarie ad una presa di coscienza consapevole
che tende continuamente al suo stesso risveglio in un "continuum" ascensionale di esperienze in cui specchiarsi.



Ho ricevuto una telefonata.
Da questa telefonata è arrivato un messaggio.
Qualche minuto prima ero giù in campagna con il mio cane,
e per la prima volta ho parlato sinceramente
con colui che si fa chiamare DIO che,
se pur sempre considerato qualcosa di separato,
è in realtà dentro di noi collegato con tutto il resto.
E non mi son accorto che per l'ennesima volta mi ha parlato.
Lì per lì non ci ho fatto caso subito,
ma finita la telefonata ho capito che quando mi parla
io chiudo RE-ATTIVAMENTE occhi e orecchie a primo impatto....
e solo succesivamente me ne accorgo.
E quello che ho capito è che Dio ,
attraverso una forte botta d'amore che ci rimanda attraverso le persone che ci circondano,
e attraverso la quotidianità,
negli ultimi giorni non fa altro che darmi incentivi per dire una sola cosa:

Anche Gesù, parlava, predicava, voleva lasciare un messaggio...
ma AGIVA, VIVEVA, RISCHIAVA, S'INCAZZAVA,
CHIEDEVA AIUTO ANCHE LUI IN UN CORPO MATERIALE,
PREGAVA PER TROVARE LA FORZA DA INVESTIRE NEL CORAGGIO DI POTER AGIRE COSCIENTEMENTE E CONSAPEVOLMENTE IN UN MONDO CHE RICHIEDE CONCRETEZZA MISTA ALL'ENERGIA DELLO SPIRITO.
Quindi il consiglio che ora posso dare è:
non essere passivi ma ATTIVI sempre.
Unire spirito e materia nella consapevolezza del proprio agire quotidiano
senza respingere le lezioni che dobbiamo imparare!

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