Ognuno di noi si ritrova ad assistere alla propria vita come
un attore protagonista che si identifica nel personaggio che interpreta. Cosa accade
ad un attore quando si trova sul palco della vita senza che si renda conto di
questo ruolo chiamato personalità? Ne viene travolto, cercando giustificazioni
di ogni genere, su tutto quello che gli succede. Qualcuno viene lasciato dal
partner, un altro perde il lavoro, un altro ancora ha una malattia. Sono
innumerevoli le situazioni che ciascuno di noi si trova a vivere, o per meglio
dire, ad affrontare. Una particella, che compone il visibile ma che risulta
invisibile all’occhio umano, si comporta come una sorta di antenna che comunica
con le altre, influenzandone lo stato e il movimento. È questa la vita. Un
continuo scambio di particelle in continuo movimento che comunicano tra loro. Io
sono una particella e anche tu che stai leggendo. Tra noi sta avvenendo un’interazione
in questo momento, uno scambio, una comunicazione, prettamente tangibile sul
piano fisico perché sei sul tuo pc o sul tuo smartphone. Ma molto più
importante sul piano invisibile, perché qualcosa si sta muovendo a livello di
energia, che non puoi toccare o vedere nell’immediato con i tuoi cinque sensi,
ma puoi percepire e sentire al tuo interno. È un movimento molto più sottile,
che non ha distanze, che non necessita di tempo per arrivare. La cogli all’istante.
L’unica difficoltà, se così vogliamo chiamarla, è la mente che cerca di
filtrare appropriandosi di ciò che le arriva. Questo ho fatto nella mia vita il
più delle volte. Dare spazio a quei filtri, a quelle convinzioni, a quei
condizionamenti, a quelle paure, a quelle aspettative che hanno messo sù la mia
personalità, il mio personaggio, non facendomi rendere conto di essere su un
palcoscenico. Un luogo reale, ma distorto da tutti i filtri mentali. Essi
lavorano come dei pesanti mattoni che costruiscono muri giganti, che
impediscono la vera visuale di ciò che accade.
Cosa non riusciamo a
vedere chiaramente?
Ciò che ci mantiene fermi sempre lì, allo stesso isolato, facendoci girare
attorno come cani che si mordono la cosa scambiando per verità le illusioni.
Idealizzare la vita non permette di comprendere ciò che essa vuole comunicarci
e farci comprendere, ossia chi siamo veramente. Quante volte te lo sei chiesto?
Chi sono io? Perché sono qui su questo pianeta? Perché le situazioni si
ripetono, perché gli altri mi fanno questo o quello? Perché oscillo tra istanti
di felicità o momenti di buio interiore, dove tutto sembra addirittura
peggiorare a volte? Qui entra in gioco la particella. Tutto quello che si muove
dentro di noi è invisibile, ma esiste. Paura, rabbia, invidia, gelosia,
presunzione, sballo, svaghi, distrazioni, sbalzi emotivi come pile impazzite che
passano dal polo positivo al polo negativo, portano l’attore a ritenere reale
solo ciò che il suo personaggio ritiene vero, ossia la sua mente. L’energia si
muove che tu lo voglia oppure no. E questo ti porta ad attirare le situazioni e
le persone nella tua vita. A volte alla tua mente piacciono, altre no. Rimanere
al di fuori di questo “mi piace-non mi piace” ti può portare a vedere in
maniera distaccata quale sia la realtà dei fatti dentro di te. Quando non arrivi
a fine mese per far mangiare i tuoi figli, quando hai un incidente, quando
vieni lasciato, quando non trovi un senso alla tua vita, o al contrario anche
quando hai tutto quello che hai sempre sognato, cerca di rimanere fuori da
quella storia che ti racconti e poniti la domanda: dove sono diretto?
Tutto si muove per
darti una risposta,
anche se spesso capita che non riesci a coglierla né a comprenderla. Ciascuno
di noi ha una funzione energetica, nessuno escluso. Nei film si parla spesso di
“potere” che può essere utilizzato sia per il bene che per il male. Quella è
una metafora. Non si tratta di giocare a creare la realtà che la nostra mente
vuole per il suo tornaconto egoico privo di interesse per l’Anima e lo Spirito.
Qui si sta parlando di una vera e propria funziona energetica che, se osservata
e compresa, può essere messa al servizio, in primis di se stessi, poi anche
degli altri. Ma se non si prende consapevolezza di cosa sia e di come andrebbe
utilizzata, si continua a girare attorno a quell’isolato, creando più danni che
benefici, proprio come nei film in cui il maestro dice all’allievo che il
potere può essere usato per servire il bene o l’oscurità.
Ma cos’è una funzione energetica? È ciò che accompagna il tuo
dono, il tuo talento. C’è chi è nato per lavorare con i bambini, chi per
comunicare, chi per guarire usando la voce, le parole, le mani, l’arte e così
via. Questi sono i talenti a ciascuno dei quali si affianca una particolare
funzione energetica. Qualcuno ha la funzione di far uscire il malessere delle
situazioni e delle persone semplicemente sentendo emozioni non sue e quindi
cercando di non immedesimarsi in modo da lavorare su quelle situazioni e quelle
persone consapevolmente anziché ritrovarsi a dare di matto con chiunque si
trovi a tiro senza che ci sia neanche una ragione apparente. (Da non confondere
da quelle situazioni che invece ci riguardando molto più di quanto pensiamo e
che ci stanno facendo da specchio per mostrarci cosa ancora non vogliamo
osservare e capire del nostro mondo interiore e su cui dobbiamo lavorare “seriamente”).
Qualcun altro può avere la funzione di tirar fuori il lato oscuro degli altri,
quasi come fosse una provocazione, con il fine di mostrar loro cosa ancora li
manipola nella mente. C’è chi ha la funzione di tirar fuori lati di te che mai
avresti immaginato di avere (positivi o negativi che tu li voglia etichettare).
Per questo parlavo di particelle. Tutto si muove nell’invisibile per poi
materializzarsi nel visibile affinché tu possa prenderne coscienza, sempre se
sei disposto a lasciar andare tutte quelle maschere che la tua personalità, la
tua mente vuole tenere al caldo nella sua zona di comfort pur di non fare dei
passi verso la verità, verso te stesso, verso lo Spirito e la tua Anima.
Inizialmente potrai ritrovarti quasi a maledire la tua funzione perché non
saprai in grado di gestirla, ma una volta che la parte spirituale ti dice qual
è e come fare, sarà compito tuo impegnarti per metterla al servizio in maniera
non più distruttiva. Non è una passeggiata, ma d’altronde nessun eroe di
qualsivoglia storia ha affrontato questo viaggio senza “difficoltà”. Però tutti
sono arrivati fino alla fine pur di portare a termine la propria missione, perché
è di questo che si tratta, di una missione. Niente fantasie egoiche. C’è un
compito che ti è stato assegnato e sta a te scoprire qual è e scegliere se
portarlo con te fino alla fine dei tuoi giorni oppure continuare a far finta di
niente vivendo una vita non tua.
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