E ti lamenti di tua moglie.
E ti lamenti di tuo marito.
E ti lamenti del sistema politico.
E ti lamenti che lavori 13 ore al giorno per quattro soldi.
E ti lamenti che non trovi lavoro.
E ti lamenti che nessuno ti considera, che nessuno ti ama, che nessuno ti dà attenzioni, che nessuno ti apprezza, che nessuno ti rispetta, che nessuno riconosce i tuoi sforzi.
E ti lamenti che ti tradiscono.
E ti lamenti che non trovi l'anima gemella.
E ti lamenti che tutti ti giudicano.
E ti lamenti che è sempre colpa degli altri.
E ti lamenti che non ce la fai più a vivere così.
Ma cosa fai per prenderti la responsabilità della tua vita?
Cosa fai per dire dire STOP a questo atteggiamento adolescenziale?
Cosa fai per trasformare questo modo di vedere la vita legato a un obsoleto e vecchio paradigma?
Lamentarsi significa esonerarsi da qualsiasi tipo di responsabilità in modo tale che tu possa accusare l'esterno della tua condizione.
Fare la vittima significa aspettare che siano gli altri a risolvere le tue situazioni, che siano gli altri a prostrarsi ai tuoi piedi e a darti una ragione che serve solo a mantenere in piedi il tuo ego.
Tutte queste personalità sono l'ostacolo che tu stesso metti davanti ai tuoi piedi impedendoti di fare dei passi verso una libertà che desideri ma che rinneghi, perché richiede una vera forza di volontà nel lasciare andare tutte le idee legate alla vecchia versione di te stesso, richiede umiltà e un duro allenamento per uscire fuori dall'emozione ed entrare in uno stato di centratura.
E mentre leggi ti stai lamentando che non puoi perché qualcosa ti impedisce di essere libero. No!
Tu non vuoi essere libero perché costa fatica alla tua mente rinunciare alle sue idee che ha costruito su te stesso e sul mondo.
Se rinunci ad esse ti sembrerà di morire, ma da quella morte dovrai passarci se vorrai seguire la strada della verità.
Però parli di amore, di cambiare il mondo con l’amore. Ma di quale amore stai parlando se ciò che la tua mente fa è solo pretendere un compenso egoistico psicologico di benessere?
Che tu parli di "IMPARARE AD AMARE" o di "SVEGLIARE LA COSCIENZA", non comprendi che il punto di passaggio quasi obbligatorio è la distruzione di tutte quelle idee che la mente ha costruito su di sè e sul mondo esterno.
CHI TI STA PARLANDO ORA NELLA TESTA? Chi ti sta suggerendo cosa è giusto o è sbagliato? Quale voce stai ascoltando in questo momento? Cosa stai rimuginando? Chi ti sta parlando spacciandosi per pensieri tuoi? Chi sta dettando le regole della tua vita dandoti l'illusione che ci sono cose che ti piacciono e altre che ti fanno schifo? Chi ti sta convincendo che la colpa è la fuori? Chi ti sta suggerendo che ciò che stai leggendo sono tutte stronzate?
Purtroppo siamo stati educati ad escludere il piano sottile della realtà, quel piano invisibile che è più tangibile di ciò che crediamo. Ed è lì che si gioca il resto della partita. Escludere questa parte ti porta inevitabilmente a rimanere in questa prigione, impedendo a te stesso di fare un vero cambiamento. E se non cambi tu, anche il mondo in cui vivi rischia di finire nel baratro.
Una volta Anima mi disse, proprio in un momento in cui stavo scendendo negli inferni atomici:
C’è un’idea di fondo che spesso accompagna l’essere umano nel corso della sua vita.
L'idea del fallimento non è reale, ma una scusa che la mente utilizza per non prendersi la responsabilità dalla propria vita. I tuoi fallimenti non sono dettati da fattori esterni, ma paradossalmente, essi ne sono solo la conseguenza. Scopri la causa e comprenderai la verità, sempre se sei disposto a vederla. Elimina la causa ed eliminerei l'effetto. Alla base c'è una scelta di vita. Una scelta che ancora non hai fatto perché viaggi sempre sulla polarità della dualità.
Positivo e negativo sono due illusioni di una stessa medaglia con due volti che ti sbattono da un polo all'altro.
Emozioni positive o negative sono entrambe illusioni e appartengono al pensiero e quindi alla mente. Purtroppo è questo l'inganno in cui la maggior parte delle persone cascano.
STO MALE..STO BENE...
Male rispetto a cosa? Bene rispetto a cosa? Ti rendi conto? Rispetto a un'idea di qualcosa di idealizzato, soggettivo, relativo alle proprie convinzioni e idealizzazioni di felicità che dipendono da un passato che quel bambino/a ha vissuto, creando in sè una ferita, un disagio, una sofferenza che ha paura di riattraversare. Quindi dice: "voglio di più di ciò che potrebbe rendermi felice (idea positiva creata nell'infanzia) e di meno di ciò che potrebbe crearmi dolore (idea negativa creata nell'infanzia)".
Il trucco dell'oscurità è mischiare le carte creando illusioni e confusione.
L'essere umano si è convinto di vedere la libertà in ciò che in realtà lo tiene prigioniero, in un modo così intenso, che se provi a tirarlo fuori, vorrà farti fuori.
Se vuoi davvero che il "nuovo" giunga nella tua vita, smetti di voler rimaterializzare il vecchio. Ciò che credevi fosse la tua idea di felicità, molto probabilmente è l'ostacolo maggiore al vero cambiamento.
Comprendere ciò che ti accade è il primo passo per smettere di accusare il mondo esterno. Ogni cosa che attiri nella tua vita è la conseguenza di quello che ti porti dentro. Nessuno ti costringe a vivere la vita che conduci, se non te stesso. Anche se può sembrare una provocazione, sei tu che attiri le situazioni che vivi. È la parte inconscia che lavora per te, mentre quella razionale fraintende ogni cosa. Così come fraintendi l’amore e le relazioni.
Ma cosa vuol dire innamorarsi?
"I film di Hollywood?
Farfalle nello stomaco?
Oh... Amore quanto mi manchi?" O forse costruire qualcosa insieme nonostante le difficoltà senza i luoghi comuni che la mente ha scambiato per amore? Il romanticismo non ha a che fare con l'amore. E prima di asserire di essere innamorati dell'altro occorre imparare a riconoscere il vero se stesso innamorandosi della vita, della semplicità, portando alla luce l'umiltà nei confronti di ciò che la vita stessa vuole insegnarci. Ma un semplice discorso come questo, purtroppo, non basta per spiegare un argomento cosi semplice e complesso allo stesso tempo, in quanto la mente di chi ascolta va in difesa delle sue idee ma soprattutto dei suoi desideri (legati alle mancanze ricevute/subite nell'infanzia)
Stai ancora vaneggiando credendo che l'amore sia aspettare che la tua anima gemella ti mandi il messaggino su whatsapp per dirti che morirebbe per te. Ma da chi in realtà non percepivi quel "sentirti amato"? Mamma? Papà? Da chi, questo messaggio psicologico, non è arrivato, per cui la tua mente ha cominciato a bramare dall'esterno questa sorta di compensazione emotiva, questa dose di eroina psicologica affinchè quella sete di amore venisse appagata? Un partner non dovrebbe morire per te ma camminare accanto a te, assumendosi la responsabilità della propria vita e della propria "missione", la cosa più importante che vi lega.
"Ti senti solo perché pretendi l’appoggio e la presenza di altri esseri umani che ti aiutino a risollevarti. Vuoi la pacca sulla spalla, qualcuno che ti dica bravo o che ti premi. Ma è giunto il momento di affrontare da solo la tempesta, interiormente."
(Spirito)
Puoi trovare mille motivi per giustificare i tuoi "come faccio" o i tuoi infiniti "non riesco”, ma sono tutte scuse, strategie per rimanere nell'atteggiamento dell'adolescente che non vuole fare un passaggio:
Il diventare adulto.
Questo implica prendersi la responsabilità della propria vita, dei propri pensieri, delle proprie azioni. A volte pensi di isolarti, ma anche questo può essere un ego. Tenerti tutto dentro non fa altro che accumulare polvere sotto il tappeto dell'inconscio, che prima o poi andrà ripulito.
La mente, nella sua voluta solitudine, dirà "sto soffrendo, nessuno mi capisce", ma tutto ciò ti tiene bloccato nella coscienza vittimistica, impedendoti di fare dei veri passi verso te stesso. Il silenzio può essere utile, ma solo per scavare più in profondità. La maggior parte delle menti non è disposta a farlo perché fare la vittima è anche la sua zona di comfort
Non possiamo aspettare che siano gli altri a cambiare se i primi a restare fermi nella zona di comfort siamo noi. L'esterno non cambia se non cambia l'interno.
COME DENTRO, COSI FUORI.
La situazione vi sarà più chiara quando vi sembrerà di perdere tutto. Dico "sembrerà" perché perderete tutto ciò a cui siete legati attraverso il dominio dell'ego, della mente e di tutte le illusioni create. La vita non fa sconti sui capricci della mente, non bada al tuo "mi piace-non mi piace", ma ti porta davanti alla verità. E più resistenza farà la mente, più sarà alta la percezione del dolore psicologico ed emotivo. Tutto ciò che appartiene al vecchio dovrà essere
sgretolato per aver accesso alla verità. E la verità non è mai piaciuta del tutto alla mente proprio perché non ha nulla a che fare con l'illusione.
Ti diranno che sei un eretico, un giorno.
Sei un eretico se non credi a ciò che ti viene imposto dal mondo esterno.
Sei un eretico se provi a far comprendere che c'è un'altra realtà collegata a questa.
Sei un eretico se cerchi di riportare l'esempio e la visione delle antiche tribù.
Sei un eretico se dici che l'amore non ha nulla a che fare con l'idea illusoria e romantica dell'anima gemella.
Sei un eretico se suggerisci di dover salvare l'anima per poter comprendere la propria vita e incamminarsi sulla propria strada.
Sei un eretico se provi a spiegare che la maggior parte dei pensieri non sono partoriti dalla propria mente, ma suggeriti da forze energetiche esterne.
Sei un eretico se dici che la verità ti renderà libero.
Sei un eretico se vuoi lasciare ai futuri nascituri il seme della consapevolezza per porre le basi tali da poter costruire un nuovo mondo fondato sulla verità, sull'unione e sull'amore.
Bene. Sono un eretico.