Quando cerchi una via di fuga dalla verità, la vita ti mette in
condizioni di abbandonare quell'idea e cominciare a percorrere la tua strada,
quella autentica, anche nel bel mezzo di quella che tu vedi come una tempesta.
La consapevolezza passa prima
dall'interno (vedendo i vari schemi e meccanismi e mollando la presa delle
emozioni che ti portano a reagire sempre nella stessa maniera) ma anche
esternamente, agendo in maniera differente da come si è sempre fatto, muniti di
fede anche se tutto sembra crollarti addosso. Molti pensano che le
difficoltà e i vari problemi esistano solo prima del risveglio ma non sanno che
lì c'è solo un grande gioco di illusioni. La vera battaglia comincia
dopo che hai scoperto la verità. Di fronte alla scelta se prenderti o meno la
responsabilità del tuo reale risveglio, capirai che quello che ti avevano
raccontato su Dio era tutta una grande illusione raccontata a mo' di fiaba come
una semplice scampagnata fatta di idolatrie, isteriche emozioni e vaneggiamenti
sulla gioia o un nirvana di pace. Tante cose sono state fraintese e
tutto è legato principalmente alla tua infanzia.
Quando eri piccolo ti bastava un uovo kinder per ritrovare quella gioia magica di un semplice giochino accompagnata dalla dolcezza della cioccolata. No, non è una pubblicità. È la paura di aver perso quella voglia di scoprire il regalo di quell'uovo ogni santa volta come fosse la prima. È la paura di non riuscire a vedere come nuovo ogni santo giorno proprio come vedevi quell'ovetto all'uscita di scuola. Speravi, pregavi che tua madre te lo comprasse. E oggi ti ritrovi a vedere i giorni non come quell'entusiasmante uovo, ma come qualcosa di monotono, ripetitivo e senza quella voglia di scoprire cosa ti riserverà. Non desideri nè preghi più quell'uovo. Ricordi che a volte non volevi neanche aprirlo subito proprio per attendere, con l'ansia gioiosa di un bambino, di scoprire quale giocattolino avresti trovato all'interno dell'uovo. Un uovo, un semplice uovo. Quell'uovo. Non lo scarti più da anni. Quell'uovo adesso sei tu ma è così difficile da scartare. È così tanta la paura di aprirti a te stesso per vedere cosa c'è dentro, al tuo interno, che invidi quel bambino che desiderava mangiare la cioccolata e scartare il kinder. Ma non puoi, adesso non più. L'uovo è cambiato. Non è più tra le tue mani ma sei tu stesso. Hai sostituito una consonante. Da uoVo è diventato uoMo.Così difficile da accettare e da scartare ma così reale da non aver altro uovo da desiderare.
Quando eri piccolo ti bastava un uovo kinder per ritrovare quella gioia magica di un semplice giochino accompagnata dalla dolcezza della cioccolata. No, non è una pubblicità. È la paura di aver perso quella voglia di scoprire il regalo di quell'uovo ogni santa volta come fosse la prima. È la paura di non riuscire a vedere come nuovo ogni santo giorno proprio come vedevi quell'ovetto all'uscita di scuola. Speravi, pregavi che tua madre te lo comprasse. E oggi ti ritrovi a vedere i giorni non come quell'entusiasmante uovo, ma come qualcosa di monotono, ripetitivo e senza quella voglia di scoprire cosa ti riserverà. Non desideri nè preghi più quell'uovo. Ricordi che a volte non volevi neanche aprirlo subito proprio per attendere, con l'ansia gioiosa di un bambino, di scoprire quale giocattolino avresti trovato all'interno dell'uovo. Un uovo, un semplice uovo. Quell'uovo. Non lo scarti più da anni. Quell'uovo adesso sei tu ma è così difficile da scartare. È così tanta la paura di aprirti a te stesso per vedere cosa c'è dentro, al tuo interno, che invidi quel bambino che desiderava mangiare la cioccolata e scartare il kinder. Ma non puoi, adesso non più. L'uovo è cambiato. Non è più tra le tue mani ma sei tu stesso. Hai sostituito una consonante. Da uoVo è diventato uoMo.Così difficile da accettare e da scartare ma così reale da non aver altro uovo da desiderare.
Non vedi le cose come sono. Vedi le cose come sei tu. Le situazioni si ripetono e tu dai colpa agli
altri o alla sfiga. Invece la verità è che c'è un mondo che tu attiri
costantemente perché non vedi oltre quello che l'ego e la mente vogliono.
Schemi e vecchi traumi si ripetono dando adito alla personalità di giustificare
i tuoi drammi e le tue paure. Credere in ciò che la mente vuole non è di grande aiuto perché essa ha
una sua idea sul bene, sul male, sull'amore, sul giusto, sullo sbagliato, su
Dio, ecc.. Occorre smontare gran parte dei preconcetti, idee, credenze e di
conseguenza illusioni.
Ci sono tanti modi di tenere la propria mente al sicuro. La mente può
attaccarsi a qualsiasi credenza e ritenere che qualcosa là fuori possa fare per
noi un lavoro di salvezza mentre ce ne stiamo comodi ad aspettare senza
prenderci la responsabilità della propria vita. Esiste una forza che guida
l'essere umano ed è una sola e se la mente si rifiuta di ascoltarla perché le
indicazioni sono scomode, è responsabilità di ognuno scegliere la via dell'illusione
o quella della verità. Senza sbandierare a ruota libera ciò che è giusto o sbagliato. Ognuno è
libero di scegliere, e le sue scelte avranno sempre delle conseguenze. Chi
vuole convincere gli altri a tutti i costi diventando pieno di rabbia lo fa per
convincere se stesso perché il dolore è troppo forte e la fede vacilla. Se a
qualcuno non è di suo gradimento ciò che scrivo semplicemente può cambiare
luogo o riflettere sul perché prova quel fastidio, cosa si sta muovendo dentro
di sé. Se entro in un bar e non mi piace la musica, non mi metto a urlare che
sono delle teste di cazzo perché non credono nella mia musica, semplicemente
esco e cerco un altro bar cercando di comprendere come mai quella musica ha
suscitato in me quella reazione. Il vero cambiamento richiede
umiltà, ed essa non appartiene all'ego. Quindi l'ego che ti suggerisce di
cambiare, in realtà, ti sta prendendo in giro in modo da creare un'altra zona
di comfort.
Tante sono le scuse della mente nel credere di essere felice con
situazioni che sono solo distrazioni e svaghi. Hai paura della
solitudine, dell'abbandono, di non essere considerato, di sentire che non hai
valore, di sentirti un fallito, di sentirti in colpa. Questi sono pensieri che,
come zanzare silenziose, ti avvelenano la mente e il corpo lasciando la tua
anima ancora in balia delle forze oscure. Il lato oscuro esiste e la sua
forza risiede nel convincere l'essere umano che non esiste. La schiavitù
non è nata cento, trecento o duemila anni fa. È cominciata quando un tizio
dalle vesti astute e invisibili si è impossessato delle menti umane pilotando
ogni loro pensiero e conseguente azione. E questo è accaduto agli albori di un
tempo così lontano ma così presente.
"La separazione è stato sempre il punto di
forza dell'oscuritá per espandere il suo impero nelle menti umane come fossero
fortezze da espugnare. Tutto ciò che induce alla separazione tra voi esseri
umani, sia dentro che fuori, vi allontana anche da me e di conseguenza dalla
verità e da ciò che davvero siete."
(Spirito)
(Spirito)
“La tua fretta nel voler guarire dal
"dolore" è un inganno della mente per raggiungere un’idea di felicità
che non corrisponde a verità. Devi avere pazienza e non idealizzare il come e
il quando. Fare l'esperienza significa immergersi e prendere coscienza e
consapevolezza di ciò che accade soprattutto dentro di te, un passo alla volta.
È come imparare a camminare di nuovo lasciando l'idea che la mente ha del
solito "camminare", ossia come lei è abituata a fare. Non
cercare di controllare la corrente del fiume ma sii quel flusso facendo l'unica
cosa saggia, lasciare andare tutto ciò che appesantisce il tuo cammino L'essere
umano vive in modo separato da me e dalla vita e si affida solo alla propria
mente, pilotata da forze che lo tengono in una prigione abbellita da fiorellini
che danno l'illusione della libertà. Per conoscere la verità c’è un prezzo da
pagare, rinunciare alle idee che ti sei costruito su di essa”
(Spirito)