A
volte la realtà fa paura e la mente non fa altro che scappare dalla realtà, la
quale non è né bella né brutta, ma solo ciò che è (come Spirito mi ha sempre
detto). È la paura che te la fa vedere brutta, mentre l'aspettativa ti porta a
fantasticarla, a farla apparire eccitante. Ma affrontare la realtà dei fatti ti
mette in condizioni di metterti su una strada autentica smettendo di
raccontartela. Purtroppo la questione è che al nostro interno ci sono due
"SE STESSO", e le persone credono al falso se stesso e non a quello
autentico. È questo il punto cruciale. Tutti ci raccontiamo una storia (il più
delle volte non vera, deformata e distorta) e la difendiamo a denti stretti. Ma
quella storia ci tiene in gabbia senza che ce ne rendiamo conto. Il danno è che
non ci accorgiamo affatto di questa gabbia e la scambiamo per normalità e,
ancora peggio, per libertà. L’esistenza ti dona sempre delle occasioni per
comprender, ma ogni volta che la vita ti ha dato la possibilità di perdonare
qualcuno, hai cominciato a punirti vedendo solo vittime e carnefici. Hai
lanciato accuse come frecce ovunque attorno a te, cercando di colpire un
bersaglio e abbatterlo pur di sentirti meglio. Hai continuato a star male, a
non trovare pace fino al punto di sentirti in colpa per una situazione che, in
un modo o nell'altro, si era creata. Hai preferito puntare quelle frecce verso
di te, e per non sentire più alcun dolore hai eretto un muro, chiudendo il tuo
cuore. Ti sei messo nella condizione di sentirti migliore o peggiore. Ti sei
infilato nella testa spine piene di giudizio e di colpe, non rendendoti conto
che hai rinunciato alla possibilità di perdonare te stesso. E da quel momento
in poi l’ego ha preso il sopravvento, la mente è diventata padrona della tua
vita.
Pensavi
di farla franca nel darti ragione? Purtroppo no. Noi vediamo le cose in maniera
diversa perché ignoriamo tutto quello che non attira la nostra attenzione, in
quanto ci limitiamo esclusivamente alle informazioni che la falsa personalità
crede vere, quelle che la mente ritiene utili a giustificare ciò che,
purtroppo, non siamo. La stessa situazione a qualcuno spaventa, ad un altro
eccita, a qualcun'altro lo porta a cercare considerazione, e via dicendo.
Finché non andrai alla causa primaria (ossia nell'infanzia) che ha scatenato la
creazione del particolare tipo della tua personalità, vedrai il mondo sempre
nella stessa maniera, impedendoti ti vedere la reale via d'uscita dal dolore. Impara
a distinguere tra i pensieri automatici, abitudini e schemi mentali, le
fantasie proiettate a causa di continue preoccupazioni e infine le reali
intuizioni. Ciò che da bambino ti è stato tolto, ciò che i tuoi genitori non ti
hanno dato, ciò che ti è mancato, l'hai vissuto come un'ingiustizia e adesso
vuoi a tutti costi che questi desideri si realizzino. Non esiste il lieto fine come
alcune favole raccontano. Esiste l’affrontare e accettare la realtà, esiste il crescere
“dentro” per comprendere chi davvero sei. Se ti crei aspettative sul “come
dovrebbe essere” è inevitabile che vengano prima o poi deluse. Ciò che
realmente è non corrisponde a ciò che la mente vorrebbe. Quello che ti blocca è
vedere le situazioni sempre nella stessa maniera in cui la mente le interpreta.
Prova almeno per una volta a invertire tale visuale guardandole dal punto di
vista opposto facendoti questa domanda: "Cosa non ho compreso ancora, cosa mi ostino a non lasciare
andare"? Prima o poi la vita ti toglie quello che non è
necessario al nuovo te, quindi meglio lasciar andare con consapevolezza, altrimenti
farai più resistenza con tutto il dolore che ne consegue per la mente. Smetti
di lasciarti controllare dalla mente che produce pensieri, che a loro volta
producono emozioni. Ogni volta che qualcuno spinge in te un tasto, come se
premesse su un livido già esistente, vengono a galla schemi di situazioni
passate, il più delle volte accadute nell'infanzia, che fanno emergere
pensieri, convinzioni e quindi emozioni che non fanno altro che controllare il
tuo stato. Proprio su quelle emozioni fa leva il volador (parassita che si aggancia alla mente del bambino
pilotandone tutta la vita da adulto) il quale si finge te e ti convince che lui
non esiste.
Il
problema del nuovo è che la mente tenta di capirlo col vecchio.
Siamo in guerra, ed è
una guerra psichica. E' una lotta per riprenderci ciò che ci hanno tolto.
Purtroppo quelle entità esistono e sono reali, ma il non accettare la loro
esistenza significa continuare a farli vincere e impedire di vedere ciò che è
realmente autentico. Vengono chiamate con tanti nomi: demoni, parassiti,
vampiri, ombre, mostri, arconti, alieni e usano aspetti ingannatori come
angeli, arcangeli, maestri ascesi, alieni che si spacciano per guide e soprattutto
un certo uomo barbuto (il capo della banda) che si crede Dio e si vende per
guida, anteponendosi a SPIRITO, la vera guida. Questi signori dell’oscurità si
agganciano nell'età infantile attraverso traumi e spesso ce li si porta dietro
da tante altre vite, incarnazione dopo incarnazione. Finché non si va a vedere
a quali emozioni e paure si sono avvinghiate, avranno terreno fertile nel
tenere l'anima imprigionata e il corpo energetico incastrato su altri piani
dimensionali, perlopiù illusori.
Salvare
l'anima non è un modo di dire ma un'azione pratica di fondamentale importanza.
Dopo la morte non
andrai in paradiso né in posti tranquilli. Dovrai innanzitutto prendere
coscienza di questa oscurità, perché la tua inconsapevolezza sarà l'amo
attraverso il quale quelle energie ti inganneranno anche dopo la morte. Non ci
sono tunnel di luce né luoghi angelici che ti aspettano dopo la morte. Il luogo
delle anime non è ciò che pensi, né come te l’hanno raccontato e, prima di
andarci, devi riprenderti la tua anima per poi riportarla nel luogo che
realmente le appartiene.
Queste entità non si
cacciano solo con semplici pensieri o con formulette del tipo “siamo tutti uno”
(a loro piace tanto essere uno con te, pensa che furbi). Sono millenni
che giocano con questa trappola planetaria. Ritenere che il parassita non vada
mandato via e che sia inutile combatterlo pensando scioccamente che debba
diventare un alleato, è come se scendessi a patti con esso, è come se dicessi
di continuare a tenere dentro di te questa entità e continuare a lasciare la
tua anima nelle sue mani. Alleata può diventare solo la comprensione derivante
dalla presa di coscienza di queste energie, ma arrivare a dire di farsele
alleate significa continuare ad allevare un demone al tuo interno in cambio
della tua anima. La questione è proprio che si continua a ritenerle
"teorie" quando la vittoria di queste entità sta nel far credere che
non esistono. La voce nella testa che si
finge un tuo pensiero proviene proprio da queste energie oscure. Ma non è
necessario sentire una voce perché quella voce è proprio il tuo pensiero. L'ego
(la personalità) è una parte della mente che loro utilizzano al fine di farci
identificare proprio con loro e con tutto quello che ci convincono a pensare,
dire e fare. Ma, ahimé, rimarranno solo belle parole finché non guarderai con
gli occhi dello Spirito (l'unica guida interiore dell'essere umano), ciò che
accade nella dimensione invisibile e soprattutto nella tua mente. Ci vuole poco
a tornare indietro e a scendere a compromessi con le proprie illusioni. La
verità costa fatica a una mente abituata a fare i capricci e a desiderare
tutto il piacere possibile secondo parametri arbitrari. La tua condizione non
la immagini nemmeno e inizialmente potrebbe spaventarti e non piacerti affatto
conoscere la verità su te stesso. Per questo conoscere se stessi non è una
passeggiata di piacere, ma l'unica via percorribile senza più piagnistei
adolescenziali e vie di fuga nel pretendere la ormai inculcata " bella
vita".
"La
verità non è né bella né brutta, ma solo ciò che è." (SPIRITO)
Assolutamente no, non
può funzionare ignorare il lato oscuro. Se ignori un ladro che ti entra in casa
gli permetti di rubarti tutto ciò che vuole, lasciandolo indisturbato. Questo è
ciò che accade all'essere umano sin dall'infanzia lasciando che altre forme
energetiche prive di anima agiscano in sordina approfittando della loro
invisibilità usando la nostra mente. Quando la prossima volta ti ritroverai a
dire "io", fermati e chiediti "chi sta dicendo io"? Finché
non prendi coscienza di quell'energia, di come è fatta e non vedi come ti ha
condizionato tutta la vita, continuerai a vedere realtà interiori che la mente
ritiene "esclusive" ma che non corrispondono a verità. Quelle energie
premono su lividi già presenti e infieriscono suggerendoti cosa pensare su di
te, sugli altri, sulle situazioni, sull'amore, su Dio, sulla ricerca Interiore,
e su tutto ciò che può tenerti incastrata nei soliti schemi dai quali non
vogliono che tu esca, perché significherebbe cominciare a metterli a nudo. Ci
caschi come un allocco perché sei ancora convinto che sia un autentico pensiero
quando invece è lui a darti quel ragionamento e sa bene come convincerti che
l'origine di quel pensiero non sia lui ma tu. "Io, io, io.." no, non
sei tu che stai dicendo "io", ma lui! E ti ha appena convinto che non
esiste nemmeno. Un tempo si diceva che la bravura e la vittoria di Satana
stesse nel fatto di farti credere che lui non esiste. Ed ecco che, continuando
a fingere che il ladro non sia entrato in casa, gli lasci rubare tutto quello
che vuole. Quella famosa vocina che continua a pilotare la tua vita è
invisibile perché agisce neo mondo invisibile. Ma ancora non riesci a
comprendere il grande inganno? Altri come me hanno visto. Ho visto da dove
proviene, come agiva su di me e perché, ho visto e compreso il motivo della sua
presenza e della sua apparente forza, ho visto e compreso le dinamiche e gli
schemi che la alimentavano, ho imparato ad accorgermi quando è lei a
volersi intrufolare come faceva un tempo (sempre a portarmi fuori pista),
e, dopo averla tirata fuori dal mio campo energetico, aver smesso di ascoltarla
ed essermi ripreso ciò che mi era stato tolto e imprigionato (chi vuol capire
capisca dato che ne parlo sempre), ho cominciato a seguire le indicazioni della
parte Spirituale (grazie alla quale è stato possibile questo processo). Molti
preferiscono voltare le spalle alle proprie parti spirituali (Anima e Spirito)
per poi, invece, seguire il "signor GOLD" che attira l'ego nella
trappola promettendo una vita "fantastica".
L'anima sceglie determinate esperienze. Mentre altre non sono affatto dettate
dalla reale parte Spirituale, ma sono interferenze di altre energie (il
cosiddetto lato oscuro) che fanno sì che l'anima rimanga incastrata su piani
dimensionali dove cercano di tenerla bloccata ad ogni reincarnazione.
Alcuni film ci sono
andati molto vicino, ma sicuramente ti sarà capitato di sognarli, sono abili
nel camuffarsi come persone che conosci, o uomini vestiti di nero e se nel
sogno intimi loro di farti vedere i loro occhi, prendono la loro forma più o
meno reale perché sanno che li vuoi “sgamare”. Giocano a loro favore le
emozioni, i desideri, le mancanze. La mente non uscirebbe mai dal suo recinto
anche se dice di volerlo fare, ricreerebbe una situazione fac-simile fatta di
ciò che già conosce, illudendosi di essere uscita dalla zona di comfort. Se si
spinge oltre e si accorge che potrebbe perdere ogni sicurezza, sta sicuro che
non si azzarda per niente a fare quel passo. Solo se mossa dalle indicazioni
della reale Guida Interiore (Spirito), dalla fede e da una ferrea volontà a
rinunciare ai suoi capricci, allora si getta nel vuoto che vedrà comunque come
un rischio.
Per RICONOSCERE ciò che
è occorre accorgersi di ciò che non è. Spirito mi ha sempre detto che per
comprendere e accorgersi delle sue indicazioni, è necessario prendere coscienza
di tutto quello che impedisce di collegarsi alla sua frequenza. Se scambio la
voce nella testa per reali indicazioni sulla mia vita, non ascolterò mai quello
che Spirito cerca di indicarmi se non in brevissimi attimi che identificherò
come non veri e quindi continuerò ad agire come la mente mi ha sempre detto.
Come
fa la mente a sapere cosa è giusto? Semplicemente non può. Lei sceglie secondo
parametri arbitrari che a lei convengono e ci convince che quella è la verità.
Finché l'essere umano continua a ritenersi la sua mente, con il suo passato
distorto, le sue ipotesi, tesi, paure, preoccupazioni, dubbi, costruzioni
teoriche, desideri, mancanze ed emozioni, si allontana sempre più da ciò che
egli è davvero. La mente proietta i
propri desideri sulla parola cambiamento. Desideriamo avere di più di ciò che
in passato ci ha dato piacere e di meno di ciò che ci ha dato dolore. La mente
cerca cambiamenti orizzontali, di facciata, che portino un po' di eccitazione a
una vita perlopiù ripetitiva. Il vero cambiamento è oltre la mente ma essa
opporrà resistenza, resisterà ad esso con tutte le sue forze, l'ego combatterà
fino all'ultimo pur di non mollare il suo scettro. Ed è proprio l’ego, la
personalità che il parassita utilizza sussurrandoti all’orecchio ogni cosa pur
di darle ragione.
Tante
persone scendono a patti con queste energie. Scendere a patti con l'oscurità,
lo fai ogni volta che scegli di tornare indietro, di ritenerti un fallito,
depresso, incompreso, troppo ambizioso, troppo smanioso di avere tutto quello
che non hai mai avuto sempre dietro a desideri incontrollati, ogni volta che
dici sì alla tua mente e no alla tua anima e a Spirito, ogni volta che pretendi
una vita illusoria fatta di una felicità idealizzata, ogni volta che non vuoi
renderti conto che la tua vita non si
svolge solo sul piano materiale ma anche su quello invisibile dove queste
energie oscure si camuffano da persone, luoghi, entità illusorie di luce,
esseri angelici, giocando sui tuoi desideri e le tue debolezze.
La via breve, facile ed immediata è solo
un'altra illusione a cui non vuoi rinunciare, in quanto essere libero significa
essere davvero responsabile senza più finzioni. Vuol dire agire concretamente
andando contro tutto quello che la tua mente crede possa renderti felice.
Invece non ti accorgi che questi esseri agiscono sul piano invisibile e se non
hai ancora preso consapevolezza di come quel mondo funziona, continuerai ad
ignorarli cosicché quelle energie potranno fare i comodi loro e manipolare ogni
tuo pensiero facendotelo credere tuo.
-Ma
io non ce la posso fare
-Ma
io non ho esperienza
-Ma
io non ho tempo
-Ma
io sono pieno di problemi
-Ma
io non sono pronto
-Ma
io non ci credo
-Ma
io ho paura
-Ma
io vorrei di più
-Ma
io non posso più continuare così
-Ma
chi me lo fa fare
-Ma
tanto non serve a nulla
-Ma
non mi capisce nessuno, non mi considera nessuno, non mi ama nessuno.
-Ma
è troppo pericoloso
-Ma
non ho nulla da guadagnarci.
-Ma
non mi dà certezze, sicurezze.
Non
lo so, devo continuare ad elencare tutte le scuse che la tua mente si racconta?
Per anni mi sono raccontato solo balle pur di non prendermi la responsabilità
di andare incontro al vero me stesso. Poi è giunto un momento in cui mi son
sentito davvero stanco di attendere la morte nella totale inconsapevolezza. Un
giorno morirai ma questo non ti porterà più sollievo perché ciò che lasci
incompiuto qui, ciò che sei qui, la tua incoscienza qui su questo piano, te la
porterai anche sull'altro piano.
Ti
dico una cosa.
Quando
facevo nuoto avevo il vizio di fantasticare sulla gara ancor prima di aver
terminato gli allenamenti durante l'anno. Spesso, anziché portare l'attenzione
sull'allenamento, mi distraevo e ogni volta non davo il massimo di me stesso in
quella vasca. Così arrivavo, dopo mesi, a fare le gare pieno di ego e fantasie
inutili. L'azione reale non erano i cento metri il giorno della gara, ma tutti
i santi giorni, quelle due, tre ore di duro allenamento e lavoro dove c'ero io,
la vasca, l'acqua e il mio allenatore la cui visione era molto più oggettiva
della mia e sapeva cosa mi occorreva per giungere a un risultato che era solo
quello destinato a me. Il mio compito era soltanto agire, dando tutto me
stesso, seguendo le sue indicazioni anche se in alcuni allenamenti avrei voluto
morire per quanto sembrassero pesanti. Ma dopo aver terminato, capivo che
occorreva sacrificio, disciplina e costanza, senza la presunzione di vincere o
mostrare nulla a nessuno. Questo è l'esempio che posso dare paragonandolo al
reale percorso di crescita interiore dove le indicazioni della parte spirituale
(Spirito, la guida Interiore) vanno messe in pratica senza alcuna aspettativa e
preoccupazione, ma con fede, portando l'attenzione su ciò che fai nonostante i
mille dubbi, le paure o le ansie. Riassumendo, ci sono due frequenze principali
a cui la mente si connette. Quella del volador (il parassita) che istiga l'ego
e la mente a fare ciò che lui vuole dandoci l'illusione che i suoi pensieri
siano i nostri. Poi c'è la frequenza dello Spirito che dà le autentiche
indicazioni e guida la mente alla reale liberazione. Ma questo richiede
coraggio, umiltà e una vera volontà di rinunciare a tutto ciò che la mente ti
ha convinto di essere. Il lavoro comincia osservando la tua vita umilmente. Si
parte da questa vita principalmente, non si sfugge assolutamente. Solo in un
secondo momento si passa ai carichi delle vite precedenti e degli antenati ma è
da questa vita che si parte per vedere in che maniera parassiti ed entità
oscure (presenti sul piano sottile) si sono agganciati alla mente e a traumi
infantili pilotando tutta la nostra vita, interponendosi per evitare che
prendessimo contatto con l'anima (imprigionata) e con la reale GUIDA (Spirito).
La
prima reazione della tua mente di fronte alla verità? Rinnegarla. Per un'intera
vita hai basato quasi tutti i tuoi passi sulle menzogne che la tua mente si è
costruita e sulle pressioni incessanti di quei pensieri che hai creduto essere
tuoi, ma che appartengono a qualcosa che non è te!
O
ti affidi a lui (SPIRITO) mollando il controllo o, illudendoti di controllare
la tua vita, qualcos'altro controllerà te. La vera lotta è dentro e si
manifesta fuori come una sorta di catalizzatore esteriore. Troppe teorie e poca
pratica. C'è solo voglia di fuggire ed è evidente quando le certezze, nella
vita di una persona, crollano di botto.
La
prima grande verità, è che quando le sarai di fronte, la rinnegherai. (Spirito)