Nasci, vieni educato
(condizionato è meglio) dal sistema, cresci, trovi un lavoro per campare, tra
una cosa e l'altra cerchi lo svago per far finta di vivere, ti sposi, tiri fino
alla vecchiaia (quando ti va bene) e poi muori. La cosa assurda è che sembra
piacerti questa follia. Tutto questo è il cerchio, la zona oscura all'interno
della quale gran parte dell'umanità vive con la paura di andare oltre e
scoprire la verità. Ognuno vede il mondo in base all'idea che ha di sé stesso,
e spesso è il falso sé. Quando pensi che la tua felicità risieda nella
sicurezza, stai dando altre mandate di chiave alla porta della tua cella. Scoprire
chi sei significa cominciare a disciplinare la mente smettendola di dar retta
alla fregnacce che racconta sulla tua vita.
La mente è diventata
arrogante, presuntuosa, perdendo di vista il significato dell’umiltà e le menti
hanno cominciato a lottare tra di loro per la brama di potere.
Non puoi controllare
gli altri. Attiri le persone nella tua vita affinché ti facciano da specchio su
ciò che ancora non vuoi vedere del tuo mondo interiore. Allora la tua mente
pensa di poterli controllare, attaccandoli o accusandoli, per tenere a bada
quelle emozioni che loro tirano fuori ma che appartengono a te. (Messaggio di
Spirito)
L'origine del disagio
viene molto sottovaluta ma è lì che bisogna andare chiedendo alla vita di
mostrarti la verità su cosa è accaduto. Le Persone e le situazioni sono solo
dei catalizzatori di ciò che, prima o poi, deve venire a galla.
"L'ultima
grande battaglia non sarà combattuta in un campo, ma nella mente degli
uomini"
_Richard
Thomas Gerber_
Ogni estremismo diventa
malattia mascherata da moralismo etico. Ogni polarizzazione diventa estremismo
e l'estremismo non è la centratura né verità in ogni campo della vita. Ognuno ha
per propria visione la sua "verità"? Non è proprio così come si è
abituati a pensare. La Verità è sempre una sola, quella che tu chiami visione è
l'inganno della mente che ti dà solo una facciata parziale e spesso distorta
della vita. Ed è quella visione che l'essere umano non vuole mettere in
discussione proprio perché lo porterebbe fuori dalla sua finta sicurezza.
La conoscenza
letteraria non è saggezza ma ego camuffato da erudito. La vera conoscenza è
l'esperienza sul campo, senza l'attaccamento alle miriadi di teorie narrate nei
libri che dovrai inevitabilmente mettere in discussione quando sarai davanti
alla verità/conoscenza che alla mente, a primo impatto, non piacerà a tal punto
da difendere quelle infinite teorie che la mantengono al sicuro nelle sue
illusioni.
Il giudizio sporca
qualsiasi cosa su cui il tuo sguardo si posa.
(Spirito)
(Spirito)
Il Mondo invisibile,
ciò che ti ostini ad ignorare e a idealizzare, non è una passeggiata filosofica
ma un reale luogo dove si lotta per la conoscenza, la verità e la libertà.
La perfezione è
un’idea, una idealizzazione a cui si agganciano certe energie il cui scopo è
tenerti bloccata senza fare un reale lavoro su di te per non scoprire la verità.
Questo tiene l'essere umano fermo.
Le emozioni sono
proprio il gancio attraverso cui la mente viene tenuta in scacco e di
conseguenza anche la tua vita. L'essere umano è capriccioso e spesso poco
umile. Idealizza la felicità e la gioia e tutto ciò che gli è mancato
nell'infanzia e, pur di raggiungerlo, fugge dalla verità perché non vuol
lasciar crollare queste idee che lo tengono in una apparente e finta condizione
di benessere. Tutto è stato frainteso nei millenni e questo inganno purtroppo continua.
La mente umana insiste
nel vivere servendo come un re il proprio carceriere per il sol fatto di avere
un vantaggio, l'invisibilitá. Ritieni ti appartengano tutti i tuoi pensieri ma,
aimè, sono anche i suoi e, come un burattino, ti fa fare e pensare ciò che
vuole. Non fa parte dell'essere umano, è un'entità estranea che non è te,
tutt'al più è in te. Come se il ladro che ti entra in casa ti dicesse di essere
un tuo parente pur di rubare indisturbato
Ma basta che ti venga
mostrato qualcosa che destabilizzi le tue illusorie sicurezze psicologiche per
generare un fuggi fuggi generale.
Spesso la voglia di
guarire dal falso sé stesso e abbracciare il proprio sé autentico richiede una
volontà e un coraggio davanti al quale ci si trova solo in quell'esatto
momento, quando davvero tutto sta per crollare o sta già crollando. In quell’occasione
puoi dire "quante idee mi ero fatto sulla mia vita. Sono disposto a
proseguire e a lasciarle sbriciolare?". Molte menti non reggono il colpo e
strumentalizzano la parte Spirituale con messaggi non autentici atti a
giustificare il proprio tornare indietro, con maschere di finto cambiamento o,
i più sinceri con sé stessi, invece, ammettono che è dura e che non vogliono
proseguire
La mente potrebbe
ribattere dicendo “sei troppo duro, non c’è dolcezza o sentimento in ciò che
dici”. Ma cosa in realtà sembra ostile alla mente? Il messaggio che può
metterla in crisi. Cosa per la mente è dolce e accogliente? Ciò che le dà
ragione. La parte Spirituale non accontenta la mente né i suoi capricci ma le
dice la verità, le cose come stanno, anche se sembrano dure. Pertanto, meglio una dura verità che una bella bugia.
Il punto è: come
distinguere il cuore dalla mente? Sei in grado di farlo dopo tanti anni di
delusioni o sofferenza? Andando a scavare potrai scorgere chi suggerisce più in
profondità. Prova a scendere più giù, guardati allo specchio per alcuni minuti
in silenzio e ascolta. Chi sta dicendo “non vibro con ciò che sto leggendo”?
Osserva cosa accade e quanto brusio mentale c'è e vai al di là di esso. Occorre
coraggio per comprendere che abbiamo spesso creduto di ascoltare il cuore ma
era la mente. Il cuore vive di ben altro e la mente si camuffa per ottenere
consensi
Quel bambino è stato
ferito, gli hanno fatto del male, gli hanno fatto chiudere quella parte di sé che
voleva aprirsi al mondo e agli altri. Ma qualcosa è andato storto e aprirsi
significa fidarsi e fidarsi significa "possibile sofferenza e
delusione"
Chiediti a chi non va
bene quello che ora stai leggendo. È la mente che nega e si ribella. Se non si
parte di lì, qualsiasi tipo di lavoro è vano se ci si ostina a difendersi
La mente dice IL MIO
VISSUTO LO CONOSCO SOLO IO E LO DIFENDO A DENTI STRETTI! Ora fermati e chiedi CHI STA PARLANDO?
Quante volte
ripeti io? Chi è che dice in realtà io? Quale parte di te? Quanto ego c'è in
queste frasi e concetti che la mente usa come scudo protettivo come quel
giorno, da bambino, in cui ti rendesti conto di non essere ascoltato,
"sentito" e amato? Quel disagio, che la mente gradisca o no, verrà
fuori sempre più forte, a volte come un ceffone in pieno viso, finché non lo
guarderai in faccia con occhi di verità e con umiltà. La mente di natura non è
umile quando decide che lei sa, pur di difendere il suo territorio e, in quel
caso, tira fuori tutti gli stratagemmi che ha imparato ad usare nell'infanzia
proprio per difendersi da quel dolore, quel disagio, quella mancanza d'amore,
passando all'attacco. Se vuoi posso essere accondiscendente come una parte
della tua mente vorrebbe per non ricadere nella delusione di quel periodo, ma
sarei falso. La chiusura che tu percepisci a chi appartiene in realtà, se tanto
ti fa entrare in quell'emozione?
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"Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia. Sei tu quello che la deve attraversare" (MORPHEUS - MATRIX)
Abbiamo impiegato tanto
per rassicurarci e raccontarcela che non vogliamo essere svegliati. Difendere a
denti stretti la storia che ti racconti da anni sulla tua vita significa
scendere a patti con "quell'altra cosa" che si finge te.