Disperazione per la fine di un'amore..

In questo periodo il magnetismo diminuisce sempre più e tutto ciò che è nel mentale/pensiero crea non pochi problemi all'essere umano medio iperidentificato con il suo personaggio. Tutte le emozioni rimangono incollate per mezzo di questo magnetismo e a causa del suo discioglimento anche esse si stanno sfaldando lasciando spazio alla verità. Pertanto tutti coloro che soffrono, come gran parte degli esseri umani, di un morboso attaccamento ad ogni cosa, rimarranno presi nella morsa di una sofferenza a volte molto forte e traumatica. Tutti gli attaccamenti (al denaro, al proprio aspetto fisico, alla persona amata, agli oggetti, al posto di lavoro) saranno a tutti gli effetti smantellati dal proprio interno e questo distacco crea un forte dolore in quanto si usa riporre la propria identità in "cose" esterne.
Uno dei principali temi affrontati nella sofferenza odierna è quella legata alla sfera economica (perdita del posto di lavoro) e quella affettiva. Parliamo di quest'ultima.
Avete presenti quegli individui che vengono lasciati e poi impazziscono diventando come dei padroni a cui rubano il proprio animale, o un bambino a cui rubano il suo giocattolo? Senza parlare poi di quegli uomini (ma anche donne) che uccidono la propria compagna, il suo amante e addirittura i figli pur di non accettare il dolore e pertanto credono che facendo fuori il proprio partner anche dopo la morte sarà ancora suo. DANGER-ERROR!
Questa è pura follia dilagante che prenderà coloro che hanno da imparare ancora molto dalle loro incarnazioni e dai loro aspetti da cui rifuggono vita dopo vita senza accorgersi che sono personaggi identificati in tutto! Anime identificate col proprio personaggio, il creatore identificato con la sua creazione.
Prendo un capitolo del mio libro IL SOTTILE CONFINE DELLA REALTA dove parlo di coloro che vengono lasciati e come affrontare la situazione da un punto di vista più consapevole.


"Delusione e disperazione per la "fine" di un amore non sono altro che attaccamento al proprio giocattolo emotivo. Recuperare è una parola futile, perché se qualcosa si trasforma, cambia o finisce, recuperare è solo un'utopia in quanto l'amore non è un muscolo che dopo lo sforzo recupera con l'ossigeno. L'amore stesso è l'ossigeno, la vita è l'ossigeno. L'amore e la vita sono la stessa cosa.
Questa è la Forza di cui parlo e che tiene in vita tutto.
Se la persona che tu dici di amare si presenta un giorno da te e ti dice :

"Se davvero mi ami allora è la mia felicità che dovresti desiderare, e la mia felicità dovrebbe rendere felice anche te. E se davvero mi ami come dici, allora lasciami andare, lasciami stare perché quello che provo per te non è più quello che credevo, adesso è cambiato qualcosa dentro di me e non ho più voglia di passare il resto della mia vita accanto a te. Il mio percorso è altrove. Ti rispetto e ti ringrazio per quello che a modo tuo sei riuscito a darmi e ti perdono anche per tutte quelle volte che mi hai fatto soffrire, mi hai fatto del male e non te ne rendevi conto ma adesso lasciami andare se davvero desideri che io sia felice e così avrai dimostrato a te stesso cosa vuol dire veramente amare".
Se questa persona ti comunica questo messaggio sappi che il vero uomo o la vera donna dimostra il proprio coraggio in questa occasione. Non serve e non occorre, in quel momento, rinfacciare gesti o dimostrazioni d'affetto e d'amore dati o ricevuti in passato, ma è necessario guardare in faccia prima la situazione, poi la persona amata e infine se stessi senza fare calcoli mentali sul come, quando e perché del tipo "..se solo non avessi detto o fatto, ma se lei invece.. se io, se lei..".
Qui si tratta di diventare veri guerrieri/e chinando il capo davanti alla vita che è amore e la vita ti ama e ti chiede solo di accettare quest'atto di estrema umiltà nel riconoscerti come né vincitore né vinto, ma come un semplice puntino nell'universo che sta attraversando un momento necessario per comprendere che l'amore non è possesso dell'altro, non è un oggetto da comprare, usare e gettare, non è una merce di scambio ma è un dono umile, sincero e disinteressato.
La persona con cui hai vissuto anni della tua vita, può anche esser stato il tuo primo ed unico "amore" ma ciò non toglie che hai di fronte un altro essere umano che devi rispettare per quanto tu possa dire di amarlo od odiarlo. Siamo stati erroneamente "educati" (vorrei vomitare quando sento che le scuole e le religioni educano) a ritenere qualsiasi cosa come nostra o come eterna. Nulla è di nostra proprietà, tutto è semplicemente di passaggio. Ciò che rimarrà per sempre è il marchio indelebile che lascerà nella nostra anima, nel nostro cuore. Un corpo nasce, vive, muore e poi marcisce diventando polvere di stelle che poi diventerà altro, ma quella forza che lo anima e che rende lo sguardo di una coppia innamorata vivo e vegeto come fosse un essere a parte, insomma questa forza non ha nascita né morte. Essa esiste da sempre e per sempre continuerà a vivere in ogni qualsivoglia parte del creato. Quindi se hai rispetto di te stesso sacrifica anche una sola parte di te, quella che credi debba morire, perché in realtà non sei tu a morire ma la tua sofferenza. Sacrificare significa render sacro e pertanto tu stai rendendo sacro tutto il tuo intero essere, stai marchiando per sempre la tua anima del più grande insegnamento di tutti gli insegnamenti, l'AMORE. Stai davvero amando te stesso prima di tutto perché stai realmente educando te stesso (dal latino edùcere che significa tirar fuori), stai tirando fuori ciò che temevi, stai illuminando la tua parte buia che tanto buia non era, in quanto non era illuminata dalla tua consapevolezza che, col tempo, ti ha portato a prender coscienza realmente di un qualcosa che credevi fosse amore, ma che tale non era.
Ora puoi davvero vedere con gli occhi di quello che chiamavi Dio, pur abusando di questa parola. Pregavi affinché la persona, che ora hai di fronte, tornasse con te o addirittura ti amasse. Questo non era pregare, ma era pretendere che qualcuno si piegasse al tuo volere, compreso un essere supremo. Pregare è chiedere con umiltà che la persona che dici di amare sia felice, perché solo quando vedi la gioia negli occhi della persona che ami allora ami davvero e comprendi che amare non è un dare-avere-pretendere per compensare dei vuoti, ma essere coscienti e consapevoli di esistere nella gioia incondizionata.
Se ti ostini a non voler lasciare andare la persona "amata" allora non solo stai danneggiando lei facendole del male e torturandola col tuo vittimismo, col senso di colpa e a volte addirittura la minaccia e la paura, ma stai danneggiando te stesso condannandoti a rimanere nel limbo di una sofferenza che ti rifiuterai di comprendere per paura di scoprire che niente di appartiene, perché tutto ti può esser portato via dalla vita finché sei su questo piano d'esistenza. Ti stai condannando ad una pena che, nonostante tutto, esiste e ti serve per crescere ma da cui non vorrai più guarire perché ti abituerai a considerare l'amore solo come una pretesa e fino a quando gli altri non ti "daranno" tu ti sentirai infelice, morto anche in vita.
Caro amico essere umano, per quanto forse io possa aver sbagliato nella mia vita, ammetto che essa è stata e sarà sempre l'unica vera maestra, quindi non sono nessuno per dar consigli, perché quando ci si trova immersi nella propria sofferenza, non è certo una bella cosa ma occorre tirarsi su e avere dignità di se stessi; comprendere che attirare la considerazione e l'attenzione degli altri solo per colmare vuoti infantili causati dai propri genitori, è perlopiù un circolo vizioso molto dannoso. Abbi il coraggio di amare davvero, non sprecare lacrime nel rimpiangere un dolore, perché esso va usato solo per comprendere gli insegnamenti della vita.
Ricorda che se hai da comunicare qualcosa occorre solo sedersi con calma, parlarne e chiarirsi per qualsiasi cosa si abbia da dire, sempre nel RISPETTO di chi si ha di fronte, dei suoi sentimenti e della sua stessa libertà di scelta della PROPRIA VITA che è differente da individuo a individuo.
Il mio augurio in questo momento è che tu sappia amarti anche nel dolore in quanto è in quel momento che il vero guerriero forgia la spada della sua volontà. Sappi che fino a quando continuerai a giudicare, criticare gli altri e soprattutto te stesso, a dire agli altri cosa è bene o male, cosa è giusto o sbagliato per loro, allora questo significa che vuoi costringere altri a pensarla come te, il ché è impossibile perché ognuno ha la sua vita e la sua testa.
Quello che posso dirti ancora, è che per amare non c'è bisogno che qualcuno te lo dica, fallo e basta. Vedrai che nel tuo silenzio sarà la vibrazione a trasmettere tutto ciò che sei."



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Commenti

  1. Mi auguro che siano in tanti a leggere questo tuo meraviglioso post, pieno di pura e semplice verità, e tanto ma proprio tanto amore incondizionato.
    grazie

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